Il monitoraggio fiscale è una componente essenziale nella gestione finanziaria tra le nazioni, garantendo il rispetto delle normative fiscali e contrastando l’evasione.
Per capire al meglio cos’è il monitoraggio fiscale è importante definire cosa implica, quali sono le modalità operative, quali strumenti vengono utilizzati e chi è l’autorità che si assicura il suo corretto svolgimento. Nel corso di quest’articolo, oltre ad analizzare questi punti, andremo a spiegare l’importanza di questo processo nella salvaguardia degli interessi sia dello Stato che dei cittadini.
Definizione di monitoraggio fiscale
Il monitoraggio fiscale cos’è? È il processo attraverso il quale le autorità fiscali (come l’Agenzia delle Entrate in Italia) supervisionano e verificano le attività finanziarie dei cittadini e delle aziende.
L’ordinamento che regola il monitoraggio fiscale, in Italia, è stato introdotto nel 1990 con l’obiettivo di permettere all’amministrazione finanziaria di monitorare le attività finanziarie estere effettuate dai contribuenti fiscalmente residenti in Italia. La data di questo ordinamento non è casuale, infatti è stato imposto dopo che nel 1988 è stata emanata la direttiva europea che obbliga gli Stati membri dell’Unione Europea a non avere restrizioni per movimenti effettuati tra persone residenti in uno degli Stati della comunità Europea.
Obblighi di monitoraggio fiscale
Gli obblighi di monitoraggio fiscale rappresentano un insieme di regole e procedure che i contribuenti sono tenuti a rispettare per garantire la conformità alle leggi fiscali. In particolare, i soggetti che sono obbligati a rispettare le imposizioni della normativa riguardo il monitoraggio fiscale sono i privati cittadini, gli enti non commerciali e le società semplici.
Tra i principali obblighi di monitoraggio fiscale, per quanto riguarda i pagamenti esteri, vi è l’obbligo di informare l’Agenzia delle Entrate di tutte le transazioni verso Paesi esteri di importo pari o superiore a 15.000 €. È importante sottolineare che i dati dovranno essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate anche se il trasferimento non avviene con un’operazione unica ma con molteplici transazioni separate ma apparentemente collegate. Inoltre, questi dati dovranno essere trasmessi sia se i trasferimenti sono fatti per conto o a favore di persone fisiche, enti non commerciali, società semplici e associazioni equiparate.
Che cos’è un modulo RW?
Il modulo RW è il documento principale utilizzato per il monitoraggio fiscale dei beni all’estero. Questo modulo è dedicato al controllo degli investimenti patrimoniali e delle attività finanziarie possedute all’estero da persone fisiche, enti non commerciali con sede in Italia e società semplici.
Si tratta di un documento che deve essere obbligatoriamente compilato da tutti quei soggetti che hanno effettuato investimenti all’estero o hanno attività finanziarie estere. Il documento si trova all’interno della dichiarazione dei redditi ed è differenziato per tipo di soggetto. Per le persone fisiche il documento si trova nel modello dei redditi PF, per gli enti non commerciali si trova nel modello dei redditi ENC e per le società semplici si trova nel modello dei redditi SP.
Quando compiliamo il modulo RW, ci vengono richieste una serie di informazioni dettagliate per il monitoraggio fiscale dei beni all’estero e le attività, compreso i dati sulle istituzioni finanziarie presso cui sono custoditi i conti, sulle eventuali società estere di cui si è titolari, sui redditi generati da tali beni e sulle modalità di gestione e invio di denaro.
Sanzioni di monitoraggio fiscale
Il monitoraggio fiscale è un’attività necessaria per proteggere lo Stato da eventuali evasioni o frodi. Data la sua importanza, per assicurarsi che questa attività venga svolta, sono state imposte severe sanzioni relative al monitoraggio fiscale. Queste sanzioni costituiscono un deterrente significativo per garantire il rispetto delle normative fiscali da parte dei contribuenti.
Le sanzioni legate al monitoraggio fiscale variano a seconda delle attività non dichiarate. Per esempio, nel caso di violazioni riguardanti investimenti o attività in territori a regime fiscale privilegiato, ossia quegli Stati in cui il livello di tassazione risulta inferiore al 50% a quello applicabile in Italia, il trasgressore sarà tenuto a versare un risarcimento compreso tra il 6% e il 30% degli importi non dichiarati. Negli altri casi invece il risarcimento è tra il 5% e il 20%. Inoltre, è presente una sanzione fissa di 258 € per la mancata presentazione del quadro RW.
Novità sul monitoraggio fiscale
Le ultime novità riguardanti il monitoraggio fiscale, sono relative alla trasmissione dei documenti per il monitoraggio fiscale dei conti esteri. Dal 2024 infatti, è stato introdotto un nuovo modulo “W”, all’interno del modello 730, che consentirà ai contribuenti di trasmettere le informazioni richieste per il monitoraggio fiscale. Inoltre, dal 10 maggio 2024, l’agenzia delle entrate è intervenuta per estendere le categorie di soggetti obbligati alla comunicazione per il monitoraggio fiscale. Questa estensione ha incluso i prestatori di servizi in valuta virtuale e i prestatori di servizi di portafoglio digitale insieme ed ha aggiunto informazioni al set di dati obbligatori da trasmettere.
FAQs
- Chi è esente dal monitoraggio fiscale?
I soggetti esonerati dalla compilazione del quadro RW e dal monitoraggio fiscale sono: le società di capitali; gli enti commerciali; le società di persone.
- Quando deve essere dichiarato un conto estero?
Un conto estero deve essere dichiarato se la sua giacenza supera i 5.000 euro.
- Quando è la scadenza per compilare il modulo RW per il monitoraggio fiscale?
Il modulo RW deve essere compilato ed inviato con la dichiarazione dei redditi, di conseguenza avrà la stessa scadenza il 30 novembre dell’anno successivo rispetto al periodo di imposta.
- Cos’è l’IVAFE?
L’IVAFE è l’imposta da versare per le persone residenti in Italia che detengono all’estero conti correnti o libretti di risparmio.